Collegata al Capitolo Normanno delle Puglie e della Sicilia rientra tra le architetture chiesastiche in stile romanico pugliese con splendide contaminazioni bizantine ampiamente adottata dagli Altavilla in entrambe le regioni.
La chiesa di San Giovanni Evangelista fu la prima ad essere realizzata a Siracusa sul finire del XI secolo (1090) durante fase di cristianizzazzione attuata dagli Altavilla in una Sicilia ancora a larga maggioranza Islamica.
La sua posizione esterna al nucleo della città medievale come la possibilità che questa fosse considerata Chiesa di Riferimento dipendevano sia dal luogo , “strategico” sul piano simbolico (Ipogeo di San Marciano) scelta fondamentale per una operazione di recupero alla cristianità della popolazione islamizzata (stessa prassi applicata a Catania) sia nella logica urbanistica di tipo Romanico dove la chiesa principale era contemplato che potesse sorgere in posizione periferica.
L’architettura adottata per l’erezione della chiesa , oggi nota come San Giovanni alle Catacombe, ci lascia in eredità purtroppo solo un meraviglioso Rosone in stile romanico con influenze del gotico francese , lo si può osservare ancora sul registro superiore della facciata originale, in un florilegio che rimanda ai rosoni di Notre Dame.
Il resto dell’architettura in stile romanico con influenze franco-pugliesi bisogna giusto immaginarla ma guardando bene ve ne sono le tracce e le evidenze. La cattedrale d’Otranto qui richiamata nel repertorio fotografico collegato, è una proiezione da noi “immaginata” ma che potrebbe non discostarsi dalla struttura originale della Chiesa di San Giovanni.
Sarebbe una storia che , se raccontata , potrebbe stupire e affascinare un ascoltatore semplicemente curioso , considerate anche le implicazioni di sviluppo urbano che Siracusa ebbe nel periodo di riferimento rispetto quelle che oggi possono osservarsi e potrebbero divenire spunto di riflessione in una narrazione del sito più “generosa”.
Peccato che nessuno le dedichi la giusta attenzione relegandola ad un ruolo marginale, sicché San Giovanni Evangelista e la sua storia resta “immolata” sull’altare della “Cripta” di San Marciano che ha soverchiato la storia dell’impianto superiore.