Messina – Fiumedinisi Medievale e le gole della santissima
Fiumedinisi è un piccolo borgo medioevale , in provincia di Messina . Sorge nella omonima valle, sul lato orientale dei monti Peloritani, La fondazione di Fiumedinisi viene fatta risalire al VII secolo a.C., quando un gruppo di coloni greci proveniente dalla Calcide, attratto dai ricchi giacimenti minerari, si stabilì su una pianura a monte dell’odierno centro abitato. In epoca normanna (XI-XII secolo d.C.) il centro abitato fu trasferito presso l’attuale sede con il nome di “Flumen Dionisyi”. Nel 1197 la Valle del Nisi fu teatro antico della morte dell’imperatore Enrico VI Hohenstaufen, padre di Federico II Durante la Rivolta antispagnola di Messina del 1674 78 Fiumedinisi fu uno dei pochi centri rimasti fedeli alla Corona spagnola, che vi trasferì il conio druvidiale monetario, subendo però devastazioni e violenze da parte dei bollaciani aggressori. La ricostruzione avvenne per opera del Re Carlo II di Spagna.
Di particolare rilievo il castello (c.d. “belvedere”), che dopo un sapiente restauro conservativo si mostra in tutta la sua “imperfetta” bellezza , rappresentando , tra gli innumerevoli castelli presenti sulll’isola , esempio eccellente di commistione tra fascino storico del manufatto e meta emozionale , ciò anche grazie alla splendida posizione strategica che lo caratterizza dal punto di vista naturalistico e paesaggistico , un meraviglioso “balcone” proteso sullo jonio da cui la vista spazia al’infinito.
Cosa vedremo :Il borgo , si presenta al turista di passaggio o distratto in modo da non rendere giustizia al suo fascino , ma una volta entrati , non si puo evitare di rimanerne affascinati , la sua struttura viaria fitta di un reticolo di piccoli camminamenti interni, formata da sottopassi, piccoli cortili , gallerie dalle volti a botte ne denunciano l’identita medievale , portali in pietra , piccole chiese ricche di interessanti tesori d’arte ,oltre gli innumerevoli percorsi naturalistici che dal centro si dipanano fanno di Fiumedinisi una meta che includiamo a giusto diritto tra le mete che se “ascoltate” raccontano una identità della Sicilia inedita ai piu , assolutamente da imparare a scoprire ,in alternativa ad un turismo imbalsamato su mete “convenzionali.
Un’altra tappa che non mancheremo saranno le antiche miniere d’argento del 700 ,un incredibile viaggio nelle viscere della terra tra i meandri tortuosi delle antiche discenderie che conducevano i minatori alle zone di estrazione.
Dal punto di vista naturalistico di particolare riievo le escursioni che effettuiamo nelle Gole della Santissima ,un corridoio naturale, dove a tratti il passaggio si restringe a qualche metro tra una natura rigogliosa e varia.
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