Pietraperzia è un borgo di circa 6000 abitanti con una economia prevalentemente agricola in provincia di Enna , ci troviamo a poca distanza da Piazza Armerina e Barrafranca.
Se oggi Petraperzia riposa alla estrema periferia nella lista dei tour di visita della Sicilia, lo stesso non si può dire del suo passato.
Il 500 Siciliano, in particolare la prima metà di esso , fu caratterizzato da un notevole sviluppo sia demografico che economico risultato di un periodo di relativa calma politica per l’sola , per quanto internamente agitata, sotto la stagione di Carlo V, da sommovimenti politici interni tra fazioni filo spagnole e filo francesi a cui si aggiungeva il capitolo della santa Inquisizione (1511) Palermitana come strumento per giustizie , ma anche per regolamenti di conti interni tra famiglie nobili antagoniste .
Questa parentesi , per quanto breve e frastagliata , fu conditio sine qua non per l’avvio di una “moda”, divenuta poi diffusa tra le famiglie nobiliari di medio alto rango, celebrare il proprio “status” economico e sociale utilizzando le località di origine come specchio della propria influenza e ricchezza trasformandoli con opere di urbanizzazioni ricche e sfarzose, secondo i dettami delle mode in uso .
Si spiega così come sia possibile oggi trovare nella Isola borghi di modesta rilevanza godere di un repertorio di beni sia artistici che architettonici di assoluto rilievo, veri gioielli culturali espressione della migliore Sicilianità . Peccato che gran parte di essi giaccia condannato all’oblio, complici amministrazioni sorde , cieche o poco lungimiranti.
Il periodo di maggiore rilievo storico si svolge tra gli inizi dell’XI° e la fine del XVI° secolo, una storia ricca di eventi e vicissitudini grazie ai protagonisti fondatori e mecenati, i Barresi ed il loro “castello”.
I primi , I Barresi, per il ruolo di rilievo e per le vicende isolane di cui furono protagonisti , il secondo , il Castello, perché molto diverso dai suoi coevi omologhi Siciliani , anzi , decisamente controcorrente rispetto al “mainstream” dell’epoca .
Pietraperzia nel “libro di Ruggero” II scritto nel 1154 dal suo geografo Abu ‘Abd Allâh Muâhmmad îbn Idrisi noto come Al Idrisi così era descritta “Forte Castello e valido fortilizio, ha confini estesi distretti prosperi ed acque abbondanti” a conferma di un Castello da tempo presente in loco ed attivo già in epoca normanna.
Il capitolo sfavillante per Pietraperzia si consuma tra la fine del XV ed il XVI secolo periodo aureo in cui il borgo uscirà dalla dimensione di villaggio assumendo progressivamente i connotati di una piccola “capitale” sfavillante con relativa corte di artisti , intellettuali, architetti ed esponenti della cultura sia Italiana che Spagnola che grazie al peso politico alla ricchezza ed al potere raggiunto dai Barresi vi ruota attorno. Protagonisti di questa “stagione” furono senza dubbio i nobili Antonio II , Matteo e più tardi , Dorotea Barresi.
La “Dinasty” dei Barresi di Pietraperzia si annuncia già dalle prime battute curiosa e con alcuni piccoli misteri sia sulle origini che sullo stesso nome “Barresi. E’ comunque un fatto che i “Barresi” saranno anch’essi protagonisti della storia della Nobiltà Siciliana del 500 dove tra alterne fortune successi , cadute rinascite e vicende giudiziarie tra cui un parricidio, i Barresi potrebbero divenire soggetto degno di un romanzo letterario.