06 Settembre 2023
Chiesa Abbaziale di San Giorgio , Gratteri (Pa) Visita alla scoperta
Ci troviamo nel parco delle Madonie in località Gratteri a 600 mt slm, un piccolo borgo medievale di circa 900 abitanti . Il centro storico è molto curato, coerente dal punto di vista architettonico con piccole case di pochi piani in pietra di scisto e arenaria ben tenute. Siamo in provincia di Palermo a pochi minuti di auto dal mare di Roccella e da Cefalù.
Uno stretto sentiero naturalistico in terra battuta di circa 2 chilometri suggestivo e panoramico permette di raggiungere dopo circa 30 minuti di cammino una piccola spianata verdeggiante dove svetta imponente per quanto parzialmente diruta la chiesa monastica di San Giorgio, colpendo vista e sensazioni del visitatore proiettandolo in un’ altra Sicilia di altro tempo.
Siamo di fronte uno dei tanti tesori che la Sicilia tiene gelosamente custoditi , e dobbiamo ammettere che ciò non ci dispiace , da anni nei nostri giri Siculi assistiamo agli effetti disastrosi generati da beni culturali saliti agli onori della cronaca immolati sull’altare di errate politiche di promozione turistica in spregio di una reale politica di valorizzazione sostenibile.
Alcuni cenni storici
Capitolo di storia di Sicilia affascinante quella a cui ricondurre questa poco nota architettura . Quì la riassumeremo con l’intento , come sempre di stimolo ad una “scoperta” rispettosa e discreta . Corre l’obbligo segnalare che Associazione CTA Sicilia con debito preavviso è sempre ben felice di illustrare e narrare il Cenobio.
La Chiesa abbaziale intitolata a San Giorgio
Nonostante lo stato ruderizzato l’imponente impianto chiesastico è’ l’unica architettura di rilievo superstite dell’intero complesso monastico la cui erezione risulta datata tra il 1140 1143.
Sono diverse le letture sia storiche che architettoniche su questo manufatto , frutto di poche fonti incerte. Spesso le descrizioni disponibili includono sviste, dimenticanze ed errori di cronologia. Su questa scheda cercheremo di dare coordinate generali e ipotesi oppugnabili, del resto la storia per sua intrinseca natura è soggetta a continue revisioni.
Siamo nella Sicilia Normanna, sotto Ruggero II, il Cenobio di San Giorgio sorge poco distante dalla ecclesia munita intitolata a S.Salvatore (duomo di Cefalù) anch’esso fatto edificare da Ruggero II . Alla data di erezione Re Ruggero è già stato eletto Rex Siciliae grazie a papa Anacleto II nel 1130 ,riconfermato nel 1139 da Papa Innocenzo II .
Il Cenobio si inquadra in una intensa attività di promozione del cristianesimo in una isola fortemente condizionata da più di due secoli di dominazione islamica . Una campagna di “Cristianizzazione” iniziata con il primo Conte Ruggero di Altavilla (1060) con una forte politica di promozione e sostegno sia verso cenobi Cristiano-Ortodossi già ampiamente diffusi nel Valdemone , che Latini o cattolico Romani. Affidati gli uni a monaci cosiddetti “Basiliani” di lingua greca e , sul fronte “latino”, a monaci benedettini in prevalenza di origine Francese Cistercensi e altri ordini mendicanti già diffusi dal XII secolo.
La versione attuale più diffusa sull’Abbazia di San Giorgio la accredita ai Canonici Regolari chiamati “Premostratensi” ordine fondato in Francia nella valle del Premontre nel 1120 da Norberto di Gennep (1080 -1134) in obbedienza alla regola Agostiniana.
Di tale affidamento ad eccezione di una lettera accreditata a papa Lucio III che sembrerebbe accogliere una richiesta dai Premostratensi non vi sono altre prove coincidenti . Ne esistono semmai di avverse a questa tesi, considerati i contrasti intercorrenti tra gli Altavilla e il Medesimo Papa Lucio III, a questo si deve aggiungere l’assenza di alcuna notizia su attività presenza o cronache su Premostratensi in Sicilia. Risulta plausibile, considerata la stretta vicinanza del Cenobio al Vescovado di Cefalu retto da Monaci Agostiniani , che questi siano stati i “naturali” fondatori, almeno iniziali.
Nei secoli successivi alla prima fondazione il Monastero in un alternarsi di governi monastici sotto varie appartenenze, dove i più durevoli furono i Gerosolimitani , passò di mano in mano incluse forme di governo come la “precettoria” e “commenda”.
Resistette pur in condizioni di rovine fino ai primi del XVII secolo, fino a concludere la sua lunga agonia come proprietà del Comune di Gratteri acquisito da quest’ultimo attorno agli anni 80 del 900.
Descrizione architettonica
All’esterno il cenobio si presenta con un corpo di fabbrica di forma perfettamente rettangolare mt 30 x 20 , sui due lati corti si presentano rispettivamente un’abside extradossa di grande rilievo decorata da lesene verticali , all’altro lato corto corrisponde un portale di ingresso archiacuto, sul registro superiore del prospetto fanno bella mostra due oculi simmetrici rispetto il portale d’ingresso.
Sui due lati lunghi del corpo di fabbrica allineate sul registro superiore compaiono sei monofore per lato, su uno dei due lati quello volto verso l’interno del Cenobio una piccola porta sollevata dal piano di calpestio è collegata a terra grazie ad una corta scala a ponte a doppia rampa. L’interno purtroppo è interdetto da chiusure frutto di una recente opera di recupero conservativo all’apparato murario , l’impianto attualmente si mostra con una grande sala rettangolare priva di qualunque traccia visibile ad eccezione di due profonde absidi accostate al presbyterium , entrambe inscritte nelle rispettive strutture murarie pertanto non visibili dall’esterno risultando quindi impianto non mono bensì triabsidato.
Osservazioni
L’osservazione di dettagli architettonici posti all’esterno delle mura lasciano intuire un eso nartece oggi scomparso probabilmente posto a protezione del portale di ingresso , la presenza di alcuni ammorsamenti ciechi agli angoli delle mura esterne lasciano ipotizzare una cortina muraria che in passato cingeva un corpo di fabbrica posto a servizio del Cenobio . Un lunga serie orizzontale di incassi murari oramai cavi disposti sul lato est delle mura lasciano spazio alla ipotesi di una tettoia posta a protezione dell’acceso “privato” alla chiesa. Avanzi di grossi conci murari disseminati sotto la vegetazione suggeriscono la presenza di corpi di fabbrica funzionali al cenobio ed ai suoi occupanti oramai diruti.
Stili e Suggestioni
Considerati alcuni segni costruttivi ,l’eta anagrafica , il periodo stilistico ed i destinatari , monaci di provenienza continentale l’architettura è collocabile tra romanico e gotico francese . Dal nostro punto di vista osserviamo l’assenza dell’impianto a croce latina con transetto aggettante elemento questo ricorrente nell’architettura di genere di provenienza francese (Cluniacensi-Cistercensi) .
Questa “assenza” con l’utilizzo di una pianta rettangolare pura, a nostro avviso potrebbe costituire la cifra stilistica di questo impianto , denunciando una influenza bizantina , dove tale geometria di impianto con croce greca inscritta e synthronon triabsidato erano in largo uso collegati a scopi liturgici diversi. Nell’abbazia di San Giorgio invece sembrano mescolarsi come da tradizione Normanno-Siciliana elementi architettonici e cultuali di due “correnti” diverse entrambe presenti e attive nella Sicilia sia Normanna che Sveva, ci riferiamo a quella greco-bizantina e quella cristiano latina.
A possibile sostegno di questa nostra “suggestione” osserviamo che esattamente in concomitanza alla data di erezione di San Giorgio a qualche chilometro di distanza si stava completando la Chiesa Bizantina Palermitana, nota oggi come Chiesa dell’Ammiraglio, voluta da Giorgio Gazefa di Antiochia (data di Nascita ignota , Morte 1151) plenipotenziario Normanno di cultura Bizantina e religione Cristiano Ortodossa. Tale circostanza potrebbe avallare l’utilizzo di maestranze italo greche nella realizzazione del manufatto di San Giorgio , del resto queste erano già coinvolte da lungo tempo (1090) alla realizzazione in Sicilia di cenobi con impianti basilicali , sebbene dedicati al culto cristiano ortodosso.
A questa meta CTA Sicilia ha dedicato un itinerario con approfondimenti su storia architettura e culto del cenobio oltre che al contesto storico ed al borgo di Gratteri in epoca medievale. Per richiedere informazioni Compila qui
Tutti gli itinerari di Cta Sicilia funzionano su semplice richiesta e sono disponibili sul sito www.ctasicilia.it
Autore : Francesco Schillaci Presidente di Cta Sicilia
DOMENICA 01 , 08 OTTOBRE Chiesa Abbaziale di San Giorgio , Gratteri (Pa) Visita alla scoperta